Attualmente sono tre le problematiche mondiali critiche da affrontare: la conservazione dell’energia, il riscaldamento globale e l’esigenza di alloggi di maggiore qualità. Le soluzioni di questi problemi, tuttavia, non sembrano chiaramente lineari: come diminuire le emissioni di biossido di carbonio e ridurre l’utilizzo dell’energia nelle abitazioni, fronteggiando contemporaneamente l’aumento della domanda di energia e delle emissioni dovute al numero sempre maggiore di abitazioni?

L’isolamento degli edifici normali con il poliuretano si diffonderà sempre di più per ridurre le emissioni di carbonio, ma il miglioramento delle tecnologie e l’impiego sempre maggiore dei poliuretani sta raggiungendo nuovi traguardi architettonici e ambientali. Un’idea nata in Europa Settentrionale per una costruzione a risparmio energetico – la casa passiva – è stata designata come soluzione dei problemi di aumento della domanda di energia e del rendimento energetico. Le case passive sono edifici “a bassa energia”, detti anche “ecologici” o “verdi”. Si tratta di edifici progettati per garantire un clima interno confortevole in inverno senza la necessità di utilizzare impianti di riscaldamento convenzionali. Per poter creare questo ambiente e soddisfare gli standard di una casa passiva, per le abitazioni si devono ridurre drasticamente i consumi energetici e azzerare le emissioni di carbonio.

Le case passive generalmente impiegano elevati livelli di isolamento, ad esempio pannelli in poliuretano, finestre a risparmio energetico, bassi livelli di infiltrazione dell’aria e ventilazione per il recupero del calore per ridurre l’energia per il riscaldamento e il raffreddamento. Grazie a queste tecnologie, le case passive utilizzano grosso modo il 95% di energia complessiva in meno. Negli Stati Uniti, un’abitazione realizzata con gli standard di una casa passiva utilizza tra il 75 e il 95% di energia in meno per il riscaldamento e il raffreddamento degli spazi rispetto ai nuovi edifici che soddisfano le attuali norme statunitensi in materia di risparmio energetico. Attualmente, in Europa sono state costruite più di 12.000 di queste case, per lo più in Germania, Austria e Scandinavia.

È vero che la spesa iniziale per la costruzione di un’abitazione ad elevato rendimento energetico generalmente è superiore a causa dei costi supplementari per un migliore isolamento. La maggior parte degli imprenditori, inoltre, non è esperta nelle nuove tecnologie, e molte risorse in termini di tempo e denaro sono spese per la pianificazione, la formazione e la garanzia di qualità, per cui i costi lievitano. Per gli edifici passivi, tuttavia, si tratta solo di costi a breve termine che sono recuperati molto rapidamente. Se un’abitazione è costruita come casa passiva, in realtà si risparmia totalmente l’installazione di un impianto di radiatori. A questo livello di rendimento energetico, anche i ritorni per i risparmi energetici saranno significativi.

Rendimento energetico

L’edilizia e la casa passiva

Attualmente sono tre le problematiche mondiali critiche da affrontare: la conservazione dell’energia, il riscaldamento globale e l’esigenza di alloggi di maggiore qualità. Le soluzioni di questi problemi, tuttavia, non sembrano chiaramente lineari: come diminuire le emissioni di biossido di carbonio e ridurre l’utilizzo dell’energia nelle abitazioni, fronteggiando contemporaneamente l’aumento della domanda di energia e delle emissioni dovute al numero sempre maggiore di abitazioni?

Rendimento energetico

Catena alimentare del freddo

Dai campi alla tavola: l’isolamento dei poliuretani e la catena alimentare del freddo

La catena alimentare del freddo è una catena di approvvigionamento a temperatura controllata che contribuisce all’allungamento dei tempi di commercializzazione dei prodotti alimentari. Inizia dalla produzione degli alimenti e termina nei frigoriferi domestici.